Ospite di Oggi, Laura Bartolini-HR & Career Consultant che ci parlerà del ruolo del consulente in Outplacement.
Servizio che supporta i professionisti in uscita dall’azienda e li accompagna fino al nuovo reinserimento. L’azienda che licenzia il dipendente, offre questo servizio con l’obiettivo di massimizzare le possibilità di ricollocarsi nel breve tempo possibile, essere supportato e potenziare i propri strumenti nell’ottica degli iter selettivi.
La Dottoressa Bartolini ci introdurrà i compiti del professionista in outplacement, come poterlo diventare e le fasi del percorso di outplacement.
il consulente di outplacement
Il Consulente di Outplacement o Outplacement Specialist è il professionista che segue le persone nei percorsi di Outplacement individuali e di gruppo, ovvero nei percorsi di supporto al ricollocamento professionale del personale in uscita dalle aziende.
Il suo compito, su incarico dell’azienda cliente, è quello di accompagnare il lavoratore dal momento del licenziamento fino al ricollocamento in un nuovo contesto professionale, attraverso un percorso di formazione e consulenza, volto ad aiutare la persona a reinserirsi più rapidamente sul mercato del lavoro.
Il consulente di Outplacement aiuta la persona a comprendere come valorizzarsi al meglio, la prepara ed allena a presentarsi correttamente sul mercato e la guida fornendogli un supporto operativo nelle attività di ricerca di nuove opportunità.
Durante tutto il percorso il Consulente si preoccupa e si occupa anche di sostenere la persona da un punto di vista psicologico e motivazionale affinché riesca ad affrontare con serenità ed atteggiamento positivo questo delicato momento di cambiamento.
cosa svolge nello specifico
Il Consulente di Outplacement gestisce generalmente le due macro-fasi del percorso che sono quella di preparazione al mercato del lavoro e quella di supporto alla ricerca attiva di opportunità professionali, definita anche “campagna di ricerca”.
Nella prima fase effettua un bilancio di competenze individuando punti di forza ed aree di miglioramento, aiuta la persona a definire obiettivi concreti, si occupa della creazione o revisione degli strumenti di self-marketing, quali curriculum vitae, lettere di accompagnamento al cv e profilo LinkedIn. Fornisce informazioni sui principali canali di ricollocamento, prepara la persona all’utilizzo di specifiche strategie di comunicazione ed azione e la allena a superare con successo i colloqui di lavoro.
Nella seconda fase supporta la persona fornendole strumenti pratici di ricerca di informazioni su interlocutori target ed opportunità in linea, monitora le attività svolte, ed in alcuni casi, si attiva personalmente nella proposizione del profilo ad aziende ed intermediari del lavoro (attività di scouting). La supporta in tutti gli step di eventuali selezioni, compresa la fase di valutazione e negoziazione contrattuale.
che caratteristiche deve avere il consulente di outplacement
Il Consulente di Outplacement, che è generalmente uno Psicologo del Lavoro, deve sviluppare un ampio e variegato bagaglio di competenze. Deve innanzitutto conoscere e saper gestire gli effetti psicologici ed emotivi che il licenziamento produce sulle persone, che stanno quindi attraversando un momento difficile della loro vita con un forte impatto sull’autostima.
Deve conoscere e padroneggiare i principali strumenti di analisi e valutazione delle competenze; le tecniche di reclutamento e selezione del personale, essere in grado di adottare un approccio consulenziale basato sull’ascolto e l’accoglienza e saper gestire la formazione d’aula utilizzata nei percorsi di outplacement collettivo (uscita di più risorse dall’azienda).
Deve essere un esperto di “comunicazione efficace e strategica”, strumento principe dell’attività di self-marketing e personal branding su cui viene formata e preparata la persona in outplacement.
Deve infine conoscere gli attori e le dinamiche del mercato del lavoro e la struttura e l’organizzazione delle principali tipologie di aziende presenti sul territorio.
cosa fare per diventare consulente outplacement
Non esiste un percorso predefinito e rigido per diventare un Consulente di Outplacement. La maggior parte dei consulenti sono laureati in psicologia del lavoro o hanno svolto master in questo ambito, sviluppando solide competenze nel campo delle risorse umane e della formazione.
È possibile svolgere degli stage presso le società di outplacement indipendenti o che fanno parte, come divisioni specializzate, delle principali agenzie del lavoro sul territorio nazionale. Questa specifica consulenza, infatti, non può essere svolta autonomamente in qualità di freelance, ma soltanto attraverso la collaborazione con società accreditate al Ministero del Lavoro per l’erogazione del servizio.
È possibile svolgere questo mestiere dopo un periodo di lavoro nella funzione risorse umane di una azienda, nel campo dell’orientamento professionale o delle politiche attive del lavoro, o dopo una significativa esperienza nella ricerca e selezione del personale.
COME FACCIO A CAPIRE SE SONO PORTATO PER SVOLGERE QUESTO MESTIERE?
Per svolgere questo mestiere è necessario possedere ottime doti di ascolto ed empatia, un forte orientamento alla persona e spiccate capacità comunicative.
Si deve essere in grado di creare rapporti di fiducia, trasmettere informazioni e relazionarsi efficacemente con interlocutori molto diversi per età e background professionale. In outplacement si lavora infatti con ogni tipologia di lavoratore, dall’Operaio al Dirigente.
Si deve essere organizzati e metodici e soprattutto curiosi, dal momento che in questo mestiere è necessario un aggiornamento continuo rispetto alle evoluzioni e alle richieste del mercato, alle tecniche di valutazione del personale e agli strumenti di recruiting e di self marketing.